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IO SONO MIA MADRE - SULL'IDENTITÀ (Entrechat)

di Giuseppe Muscarello (Italia)

21 Aprile ore 19:00 / I biglietti sono acquistabili solamente in loco a partire dalle ore 18.00

Spazio Franco​

di Giuseppe Muscarello | con Andrea Palumbo e Daniele Bianco | Produzione PinDoc | con il sostegno di MiC e Regione Siciliana

 

Due spettacoli si fondono in un unico racconto parallelo, due storie che si incontrano, due creazioni nate in periodi diversi rappresentati in un unico spettacolo.

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Sull’identità

Un uomo stereotipato vittima di tutti gli schemi che la società gli impone. Un uomo alla ricerca spasmodica dell'autenticità perché si rende conto che la sua vita è assorbita dalla casualità. La consapevolezza che il suo corpo è animato dalle forme che la società esige, un corpo mortificato che assume aspetti diversi perché diversi sono i punti di vista che lo animano, decide allora di sperimentare il vuoto, cerca di convivere con il suo nessuno e vive non vivendo. Decide quindi di non essere. Lo spettacolo è liberamente Tratto da “Uno Nessuno e Centomila” di Luigi Pirandello. Genge é il personaggio di un romanzo nato nel 1926 ma che corrisponde più che mai agli uomini d’oggi.

 

Io sono mia madre

“Conservo nel cuore il ricordo di mia madre: bello, forte, intenso. É il ricordo della sua assenza. Grazie a esso è stato possibile costruire molti ricordi mai vissuti. Quante favole (non) mi ha letto. Momenti nostri che ancora (non) ricordo, quei momenti erano ogni momento e quei libri erano ogni libro.

Nell'assenza generale io ero la fiaba, io ero la filastrocca, io ero mia madre. Il figlio più importante, l’unico. Ero io! Al centro delle sue attenzioni, danzavo al suono della sua voce”.

La fluidità della danza è in grado di far convivere in un unico corpo il doppio ruolo di madre e figlio.

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